Una madre in Nuova Zelanda sta prendendo posizione contro un asilo per aver abbreviato il nome della sua figlia a causa di difficoltà di pronuncia.
Paris Tautu ha chiamato sua figlia Mahinarangi, riflettendo la loro eredità maori e i legami familiari.
Tuttavia, il personale e i bambini all’asilo hanno avuto difficoltà a pronunciarlo, optando invece per chiamarla ”Rangi”.
Tautu ha espresso preoccupazione perché sua figlia si sentiva imbarazzata nel dire il proprio nome a causa dell’incapacità del personale di pronunciarlo correttamente.
Ha sottolineato l’importanza che i bambini siano sicuri nei loro nomi, indipendentemente dall’etnia, poiché i nomi riflettono l’identità e l’eredità.
Nella cultura maori, abbreviare un nome è considerato rispettoso, poiché trascura parte della sua importanza.
Mahinarangi si traduce in ”luna nel cielo”, e ogni sillaba ha un’importanza culturale. Tautu esorta i genitori a correggere le pronunce errate e sottolinea il significato culturale dei nomi.
Ha insegnato a sua figlia a pronunciare il suo nome completo, assicurandosi che possa insegnare agli altri a pronunciarlo correttamente.
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