Ricordo una conversazione con mio zio Henri, un uomo con una lunga barba bianca che vive in una casetta di legno nel profondo della foresta.
Ogni volta che lo visito, sono colpito dal silenzio della natura.
„Sai,” mi ha detto una volta con un sorriso, „c’è qualcosa di magico nel perdersi nella solitudine. Lì si trova la vera pace.” E aveva ragione.
Perché scegliere la vita da eremita oggi?
Si potrebbe pensare che vivere da eremita sia superato, un retaggio dei monaci medievali.
Ma sorprendentemente, molte persone oggi scelgono l’isolamento. Spesso è una ricerca di semplicità, pace o libertà dalle pressioni sociali—come lo zio Henri.
Flaminio, ad esempio, vive in una fattoria isolata nel nord Italia da oltre 50 anni.
In un documentario, „Finding the Loneliest Person in the World,” spiega come, dopo essere stato cacciato di casa a 23 anni, abbia scelto la solitudine e ora vive solo con le sue pecore.
Erik Granqvist, un svedese di 20 anni, ha passato anni a costruire la sua casetta dei sogni nei boschi.
Ispirato da Dick Proenneke, Erik ha scelto una vita autosufficiente, trovando libertà nella natura.
Queste storie mi fanno chiedere se la solitudine possa offrire un cammino verso la pace che abbiamo dimenticato.